Questo progetto nasce dalla volontà di promuovere tramite una composizione musicale il territorio veronese del Vajo Borago, parte del quale (il Fondo Alto Borago) è attualmente all’asta e rischia di essere venduto a imprenditori che per scopi di lucro, distruggerebbero un bellissimo ecosistema unico della provincia di Verona.
La trasformazione di decine di migliaia di ettari di boschi e praterie in vigneti, iniziata nei primi anni 2000, ha inciso pesantemente sul paesaggio collinare della nostra provincia, alterandone spesso i profili e distruggendo un sistema di iconemi (sentieri, mulattiere, muretti a secco, sorgenti, capitelli, croci, cippi, belvederi, angoli visivi), che si erano conservati per secoli. […] L’utilizzo intensivo di prodotti chimici (la provincia di Verona primeggia in Italia per quantità di pesticidi venduti) sta producendo danni rilevanti all’ambiente e alla salute delle persone. Inoltre, la trasformazione da bosco a vigneto, realizzata su grandi estensioni, diminuisce di molto la capacità di assorbimento idrico dei terreni, provocando i gravi allagamenti che purtroppo abbiamo sperimentato negli anni scorsi.
(Fonte: FAB)
La composizione avrà una prospettiva multidisciplinare che si avvarrà di registrazioni del paesaggio sonoro, improvvisazione estemporanea sul luogo, utilizzo di oggetti naturali del posto e soprattutto coinvolgerà in prima persona i musicisti che suoneranno il brano. I pianisti Marta Espejo Fernández e Davide Pigozzi visiteranno la Val Borago con un approccio esperienziale. Saranno così in grado di partecipare successivamente alla fase compositiva del brano che terrà conto delle loro idee creative-musicali in relazione con il luogo vissuto.
La musica composta sarà eseguita in concerti per promuovere l’iniziativa FAB dell’Associazione di promozione sociale Il Carpino intenzionata ad acquistare i 35 ettari all’asta e preservarli per il bene comune della collettività. Bisogna raccogliere €300.000!
Aggiornamento: La Val Borago è salva!
La speranza che ripongo in questa composizione è quella che possa portare agli ascoltatori nuove idee sulla diversità, l’unicità e l’importanza che un ecosistema naturale ha sul territorio. Questo utilizzando come materiali musicali, suoni che non si ha la possibilità di ascoltare tutti i giorni attraverso un’organizzazione ed esecuzione cosciente.
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